lunedì 17 dicembre 2012

I Quattro Elementi naturali sono al tempo stesso considerati visibili ed invisibili, fisici e spirituali, e tale concezione è stata al centro di studi che hanno interessato soprattutto il Rinascimento, ma che affonda le sue radici molto più indietro nella storia. Secondo la Vecchia Religione quindi, con la parola “terra” ad esempio, non ci si riferisce soltanto al pianeta su cui viviamo, ma anche al fenomeno della solidità, del fondamento e della stabilità, concetto che tra l’altro è anche uno dei cardini dell’Alchimia.
Esisterebbe poi anche un Quinto Elemento, denominato Quintessenza, che è la forza vitale più pura di tutte e sotto certi aspetti può essere considerata la fusione armonica dei Quattro Elementi naturali, che insieme rendono possibile l’esistenza. E così come per la dottrina indiana, anche in Occidente i Quattro Elementi di base derivano dal principio dell’Akasha/Etere, che viene anche appunto chiamato, Quintessenza.
Seppur esistano molte tradizioni di origine pagana, generalmente per la stregoneria gli elementi hanno una loro gerarchia ben precisa per la quale si distinguono Elementi superiori ed inferiori: i primi (Fuoco ed Aria) sono definiti spirituali e considerati perfetti in quanto più sottili e per questo agiscono sui secondi (Acqua e Terra), innalzandoli. Al tempo stesso gli Elementi inferiori attirano a sé quelli superiori, abbassandoli. Attraverso questa interazione, è convinzione del pensiero magico in generale ed in parte anche di quello alchemico, che sia resa possibile la respirazione del mondo che si basa su una sorta di interscambio energetico.
Nelle scritture indiane gli Elementi sono chiamati tattwas:

Akasha - Etere, Quintessenza
Tejas - Fuoco
Waju - Aria
Apas - Acqua
Prithivi - Terra
In occidente gli Elementi sono stati considerati principalmente in:
Astrologia (segni di Aria, Fuoco, Acqua e Terra)
Tarocchi, sia negli Arcani Maggiori, sia nei semi degli Arcani Minori

Nessun commento:

Posta un commento