I rituali dell’acqua, quasi nella totalità delle civiltà umane, facevano utilizzo di specchi, e venivano attuati spesso in presenza di pioggia e terminavano con l’atto o di gettare o di deporre un oggetto dentro o sopra una massa d’acqua, forse per un archetipo umano che riconosce nell’Acqua l’origine della vita. Era considerato un elemento femminile, il suo colore era il blu, dominava l’Occidente e i mesi autunnali dell’anno quando la pioggia si riversa sulla terra.

Un Elemento da tenere in considerazione è l’uso che la spagiria fa dell’acqua come solvente, per riuscire ad ottenere la quintessenza dei minerali e delle sostanze naturali. Quanto maggiore è il livello spirituale raggiunto, tanto maggiore è la possibilità di agire nel reale; ecco allora il marcato desiderio dell’Alchimista di identificare, mediante continui processi di purificazione, la dimensione più essenziale di una sostanza, e in ciò riveste un ruolo centrale l’Elemento dell’Acqua.
L’Acqua si pone al terzo posto della serie dei Quattro Elementi: questa posizione tra Aria e Terra le spetta per la sua plasmabilità superiore dell’aria, ovviamente, ma inferiore alla terra. È chiara questa classificazione in quanto, gli esponenti della Vecchia Religione, potevano utilizzare l’Acqua nei rituali e negli incantesimi in modo assai più diretto e pratico rispetto a quanto potessero fare con Aria e Fuoco, e alla stessa maniera l’Elemento più manipolabile di tutti era la Terra. Ciò nonostante, l’Acqua è, dei restanti Elementi, quella più difficoltosa da muovere: l’Aria ha infatti per sua natura una buona capacità di movimento, mentre il fuoco è l’Elemento che si muove nel modo più rapido.
Il compito più importante che veniva attribuito all’Acqua era quello di ricevere e memorizzare l’informazione presente nell’ambiente e di conservarla per poi trasmetterla ad altri Elementi, in particolare alla Terra. In seguito all’evaporazione, l’Acqua sale verso il cielo e si impregna degli influssi astrali. Successivamente essa torna sotto forma di pioggia, sulla terra, fecondandola con quanto ha potuto catturare nella dimensione più sottile: si credeva che l’informazione venisse così trasmessa alla Terra che ne traeva giovamento per la sua evoluzione. Il processo si ripeteva un numero infinito di volte per consentire all’Elemento più basso di accumulare l’informazione di cui ha bisogno per far evolvere ciò che essa contiene, ma il rapporto è duplice: anche la Terra impregna l’Acqua di ciò che essa contiene, e vengono così trasmesse ad essa le virtù delle vene ricche di minerali, così come quelle di luoghi ricchi di bitume e zolfo.
Questo scambio tra dimensione superiore e dimensione inferiore, che si credeva possibile proprio grazie alle caratteristiche dell’Acqua, veniva considerata una vera e propria respirazione del mondo, ed è per questo che il fulcro di tutti gli incantesimi delle Sacerdotesse Sciamane si basava su questa convinzione di possibilità di passaggio dell’informazione: gli Elementi erano collegati, gli Spiriti Elementali interagivano tra di loro, i rituali e gli incantesimi erano quasi tutti incentrati sul passaggio del bisogno, della preghiera agli Elementi naturali per giungere alla divinità.
Dopo il Fuoco, dall’Akasha si forma l’acqua, il fluido magnetico. Le qualità di base dell’Acqua sono freddo e contrazione. L’acqua può essere positiva o negativa, a seconda della sua funzione costruttiva, nutriente e protettiva, o distruttiva, solvente e causa di fermentazione.
Questi due Elementi sono gli Elementi di base da cui sorge tutta la Creazione. In Estremo Oriente queste due polarità vengono chiamate Yang e Yin.
La Luce è una caratteristica del Fuoco. Senza Fuoco non può esistere la Luce, e la Luce riflette le caratteristiche di penetrazione ed espansione del Fuoco. L’opposto della luce è la tenebra, l’oscurità, caratteristica dell’Acqua, fredda e contratta. Ma senza oscurità non vi è Luce. Aria e Terra sono elementi secondari, formati dalla combinazione delle polarità attiva (Fuoco) e passiva (Acqua).
L’Acqua è l’Elemento della guarigione. I segni astrologici governati dall’acqua sono il Cancro, lo Scorpione e i Pesci, e tendono spesso ad essere malinconici. Sono tutt’uno con il mare e sono spesso degli ottimi pescatori.
L’Elementale dell’Acqua vi assisterà nel lavoro magico se esso tratterà l’invocazione degli Dèi, la potenza, la crescita psichica, il sesso, la musica, l’arte e i sogni. Questo Elementale governa la direzione di Ovest nel vostro circolo magico, e si manifesta come un’Ondina.
L’Elemento dell’Acqua è visto come elemento vitale fonte di ogni cosa, attorno a noi è rappresentato dai fiumi, dai laghi, dal mare, dall’acqua in movimento; dentro di noi dal sangue che scorre o dalla linfa nelle piante. Nutrimento e possessione.
Corrisponde al mondo delle emozioni, per questo è connesso ai sentimenti, alla devozione, alla recettività. Rappresenta l’Ovest e il passaggio tra la vita e la morte, in un’ambivalenza di creazione/distruzione. È il passaggio.
✫ Genere: Femminile
✫ Stagione: Inverno o Autunno
✫ Direzione attribuita dalla wicca: Ovest
✫ Giorno: Lunedì o Venerdì
✫ Momento del giorno: Mezzanotte
✫ Segni astrologici: Cancro, Scorpione, Pesci
✫ Pianeta: Luna
✫ Colori: Argento, Viola, Bianco, Blu e Indaco
✫ Strumenti: Coppa, Calice, Calderone, Scodella, Anello, Barile, Oggetti d’argento, Teiera, Conchiglie, Pennelli
✫ Nome irlandese: Uisce
✫ Nome sanscrito: Apas
✫ Qualità: freddo, pesantezza, passività, ricettività, yin
✫ Simbolo alchemico: triangolo equilatero col vertice rivolto verso il basso
✫ Associazioni magiche: l’amore e il romanticismo, i poteri psichici, il viaggio astrale, il lavoro onirico, la meditazione, la guarigione, la nascita, la morte e la rinascita, il contatto spirituale
✫ Pietre: Ametista, Acquamarina, Berillo, Calcedonio, Corallo, Lapislazzulo, Marmo, Pietra di Luna, Perla, Zaffito, Selenite
✫ Metalli: Rame e Argento
✫ Elementali: Ondine o Ninfee, Tritoni
✫ Seme dei Tarocchi: Coppe
✫ Carte dei Tarocchi: La Luna e La Morte
✫ Rune: Urus, Gebo, Hagalaz, Isa, Pethro, Ehwaz, Laguz, Dagaz
✫ Animali: Animali acquatici, serpenti
✫ Erbe e piante: belladonna, mirtilli, gelsomino, vaniglia, loto, valeriana, lillà, canfora, mirra, ninfea
✫ Alberi: Ontano, Tiglio, Nocciolo, Salice, Pioppo, Canneto e Tasso
✫ Divinità: Poseidone, Nettuno, Lir, Imset, Apo
✫ Dee: Venere, Afrodite, Iside, Tiamat, Yamaya
✫ Stagione: Inverno o Autunno
✫ Direzione attribuita dalla wicca: Ovest
✫ Giorno: Lunedì o Venerdì
✫ Momento del giorno: Mezzanotte
✫ Segni astrologici: Cancro, Scorpione, Pesci
✫ Pianeta: Luna
✫ Colori: Argento, Viola, Bianco, Blu e Indaco
✫ Strumenti: Coppa, Calice, Calderone, Scodella, Anello, Barile, Oggetti d’argento, Teiera, Conchiglie, Pennelli
✫ Nome irlandese: Uisce
✫ Nome sanscrito: Apas
✫ Qualità: freddo, pesantezza, passività, ricettività, yin
✫ Simbolo alchemico: triangolo equilatero col vertice rivolto verso il basso
✫ Associazioni magiche: l’amore e il romanticismo, i poteri psichici, il viaggio astrale, il lavoro onirico, la meditazione, la guarigione, la nascita, la morte e la rinascita, il contatto spirituale
✫ Pietre: Ametista, Acquamarina, Berillo, Calcedonio, Corallo, Lapislazzulo, Marmo, Pietra di Luna, Perla, Zaffito, Selenite
✫ Metalli: Rame e Argento
✫ Elementali: Ondine o Ninfee, Tritoni
✫ Seme dei Tarocchi: Coppe
✫ Carte dei Tarocchi: La Luna e La Morte
✫ Rune: Urus, Gebo, Hagalaz, Isa, Pethro, Ehwaz, Laguz, Dagaz
✫ Animali: Animali acquatici, serpenti
✫ Erbe e piante: belladonna, mirtilli, gelsomino, vaniglia, loto, valeriana, lillà, canfora, mirra, ninfea
✫ Alberi: Ontano, Tiglio, Nocciolo, Salice, Pioppo, Canneto e Tasso
✫ Divinità: Poseidone, Nettuno, Lir, Imset, Apo
✫ Dee: Venere, Afrodite, Iside, Tiamat, Yamaya

Una delle forme più piacevoli, rilassanti ed antiche di divinazione era l’osservazione dell’Acqua. Gli incantesimi legati all’Acqua sono quasi tutti incentrati sul posizionamento o il lancio di un oggetto in una massa d’acqua. Alcuni riti, che un tempo venivano considerati veri e propri incantesimi e rituali, sono in parte giunti fino a noi: ne è un esempio quella di gettare monetine dentro una fontana od un sasso dentro un pozzo, visualizzando un desiderio che si vuole si realizzi.
Se ci si trovava nei pressi di una sorgente spesso di raccoglieva un sasso e, usando il succo di una pianta locale o con del gesso, venivano segnati a terra simboli o rune visualizzando la propria necessità, per poi gettare il sasso nella sorgente. Spesso, si attuava una sorta di divinazione attraverso il numero di cerchi prodotti dal sasso che impattava con l’acqua: durante il lancio si visualizzava o si rivolgeva alla Dea o al Dio una domanda che poteva avere come risposta un sì o un no, e a seconda se i cerchi generati sulla superficie dell’acqua fossero stati pari o dispari, si era ottenuta una risposta affermativa o negativa.
Per i wiccan o più in generale per i pagani che adoravano gli Spiriti della Natura, gli ambienti naturali erano i luoghi migliori per attuare rituali ed incantesimi, ma con la supremazia del cristianesimo in Europa dal decimo secolo dopo Cristo in poi, i luoghi artificiali come pozzi o sorgenti cominciarono a prendere il sopravvento nel folklore: molti pozzi sono stati associati a Santi, e si dice che nei loro pressi siano state operate guarigioni ed altri miracoli.
Il pozzo di Chalice presso l’Abbazzia di Glastonbury, in Inghilterra, è un esempio di una vecchia sorgente ritenuta magica anche dai pagani, che si è trasformata in pozzo ad opera dei primi mistici cristiani. L’opera di cancellazione della memoria è una pratica comune nella Storia: molte chiese ad esempio sono state costruite sopra templi pagani, di modo da affermare al tempo stesso la supremazia di un credo ed eliminare le tracce di uno precedente.
Sostanzialmente i riti con l’Acqua non erano un qualcosa di così lontano dalle preghiere, che venivano esorcizzate ed amplificate con dei gesti e degli atti fisici, ma per le Sacerdotesse Sciamane della Vecchia Religione l’Acqua non era utilizzata solo per rivelare gli eventi futuri, bensì essa aveva un grande potere curativo e proprietà purificatorie, e quindi molti rituali di guarigione erano legati a questo Elemento.
Questa idea non era radicata solo nel retroterra delle convinzioni della Vecchia Religione, ma è un concetto molto diffuso in diverse culture e tradizioni. Il rito di purificazione tramite l’abluzione ad esempio, è un rituale molto diffuso e trova un’espressione particolarmente importante nella religione islamica, giudaica e in quella cristiana.
Per l’ebraismo antico, uno dei problemi maggiori era costituito dall’impurità: essere impuri significava essere spiritualmente depotenziati, quindi non in grado di accostarsi alla divinità, dalla quale si diffonde un flusso potente (il Sacro) in grado di distruggere un essere vivente che si fosse accostato ad esso senza prima essersi reso immune all’impurità. Gli stessi animali considerati impuri lo erano perché in qualche modo associati alla terra (come il serpente che striscia sul suo ventre), la quale, essendo emanazione della divinità, partecipava anch’essa del Sacro e della sua pericolosa potenza.
Per questo motivo si richiedeva ai sacerdoti, che erano a contatto più di chiunque altro con il Sacro, un grado massimo di purezza: le trasgressioni dovevano essere cancellate mediante la purificazione e i lavaggi cerimoniali con acqua consacrata facevano parte di questa tradizione. All’epoca di San Giovanni Battista, la tradizione dell’abluzione, legata specialmente ai culti orientali ma particolarmente diffusa in questo periodo sia in ambito giudaico tradizionale che in quello degli Esseni, doveva essere preceduta dalla penitenza della vera conversione.
Per il cristianesimo delle origini, esso acquista una pregnanza ancora maggiore, perché l’ingresso nell’acqua simboleggia la morte dell’uomo vecchio, mentre con la risalita dal fonte battesimale si festeggia la nascita dell’uomo nuovo, sul quale scende lo Spirito di Dio per la sua santificazione.
Di ciò è esempio emblematico il battesimo di Gesù: anch’egli, come gli altri discepoli di Giovanni, entra nell’acqua per il battesimo, ma quando ne esce, Dio manifesta il suo compiacimento per lui; lo Spirito dell’Altissimo discende dal cielo sotto forma di colomba, mentre si ode la voce del Padre che lo riconosce come figlio.
la Dea non si chiama Yamaya ma si Yemanja.
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